Marlene Kuntz, radiografia di un concerto

Li avevamo visti e vissuti una ventina di anni fa, a Bussolengo, quando con i primi peli le idee impazzano e oggi, alla fine del concerto che i Marlene Kuntz hanno tenuto al The Factory di San Martino Buon Albergo, è netta la sensazione che sia definitivamente passata la sbornia anni ‘90 delle chitarre distorte e sporche, dei Sonic Youth, dell’avanguardia che si opponeva al pop alle soglie della decadenza di Dangerous di Michael Jackson con movimenti come grunge, stoner, alternative, noise, fino ad ibridazioni curiose come i Primus.

Il grande pubblico, che in Italia pareva essersi innamorato di loro così come dei Bluvertigo, degli Afterhours e altre proposte oggi non più replicabili, si è dileguato perché – come ha ammesso a suo tempo lo stesso Cristiano Godano – non si era davvero convinto ma solo fatto trascinare da una moda momentanea. Sparite in fretta le nuove generazioni come le camicie di flanella a quadri, il pubblico è per buona parte matura onda residuale degli anni che furono.

il resto du heraldo.it

Lascia un commento

Crea un sito o un blog gratuito su WordPress.com.

Su ↑